Il Giudice Delegato, nella procedura di sovraindebitamento avviata presso il Tribunale di Benevento, Dott. Galasso Luigi, lette le osservazioni del creditore il quale contestava l’ammissibilità del piano di ristrutturazione del debito proposto, disconoscendo la figura del consumatore in capo al ricorrente, in considerazione della circostanza che “il debitore aveva garantito l’attività commerciale dell’allora coniuge”, nella sentenza di omologa del piano di ristrutturazione trasmessa precisa che:
Non ricorrono, tuttavia, automatismi, che impongano di ritenere che il consumatore, il quale presti delle garanzie in favore di un imprenditore commerciale, perda, ipso facto, quella qualità, tramutando se medesimo in un professionista (come si suol dire nella terminologia della materia).
Il Giudice, nella medesima sentenza, precisa inoltre, in merito alla eccepita inammissibilità del piano in conseguenza della presunta condotta fraudolenta tenuta del debitore il quale, secondo il creditore, spostava fittiziamente la sua residenza, precisa che:
ciò non integra frode. Si aggiunga che il Giudice, ai fini di cui all’art. 27 CCII (competenza per territorio), ha espressamente interpellato la parte istante sulla questione della residenza, ottenendo delucidazioni e documenti bastevoli ad escludere che, seppur distante dal luogo di lavoro, la residenza anagrafica dichiarata possa essere ritenuta, con totale certezza, fittizia”.
Ed inoltre specifica che: “Il creditore, infine, deduce che, in danno del ******, pende procedimento penale per diffamazione, asseritamente commessa contro lo stesso creditore: ciò non influisce sull’ammissibilità della domanda in esame”.
</p>